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Il senno di poi


L’espressione proverbiale con cui si indica ugualmente la “capacità di valutare un evento, una situazione solo a posteriori quando ormai è troppo tardi ed è del tutto inutile.”

Come al solito molto chiaro il significato di un termine cercato su internet. Mi chiedo però una cosa: E se io anziché usare il “senno di poi” esprimessi un qualcosa prima che ciò avvenisse?

La risposta sembra sia scontata per chi ci riflette un attimo. La risposta è: sei pazzo!

In questa attualità ciò che è detto prima di un qualcosa è dichiarata pazzia, ciò che affermi dopo, con un semplice: lo sapevo, è dichiarato come senno di poi.

Ma allora quando bisogna dirla una cosa?

Secondo me si vive un tempo così breve che le persone corrono senza sapere dove stanno andando. Nessuno si gode più niente. Tutti impegnati nella loro To Do List, tutti incastrati nei loro orari non facendosi bastare le 24 ore. C’è un tempo talmente ristretto che anche i poveri non hanno tempo per guadagnare.


Ecclesiaste sì che aveva ragione, chi può dargli torto, i tempi sono ancora quelli ma soprattutto chi può dirgli che ciò che ha semplificato con la parola vanità è ancora il problema attuale. Ecclesiaste: un pazzo.

Eh sì perché mi rendo conto che o sei pazzo o scontato. Ho letto o sentito da qualche parte che un filosofo faceva un paragone tra passato e futuro con la chiara intenzione di far aprire gli occhi sul presente. Ora però se il presente è già passato, così come affermava questo filosofo quindi mi chiedo: o ti mostri pazzo oppure fai la fine di essere scontato.

Quindi meglio pazzo o scontato?

C’è chi sceglie di anticipare qualcosa sulla base di concetti personali e di scommettere su una vittoria o una sconfitta e c’è invece chi abbandona i propri pensieri umani e punta direttamente al sapere Altissimo. Con questo sto affermando che vuoi e puoi essere estremamente pazzo.

Non ti è mai capitato di dire che una cosa o la fai bene o non la fai proprio?

Ho scelto di essere pazzo qualche anno fa, nel 2014, quando ho scelto di cambiare la mia vita e come un salmone combattere contro la corrente per andare a depositare le uova. Non so se conosci le difficoltà di questo pesce che combatte contro la risalita del fiume, cosa non certamente facile considerato che sul tratto finale c’è sempre un orso pronto a mangiarti.

Ti assicuro che la corrente d’acqua di risalita è fredda e di orsi che vogliono mangiarti sono all’ordine di uno, due, tre al giorno quando il sole ti sorride.

Quindi la pazzia estrema è quando non solo smetti di ragionare umanamente ma anche di credere che ciò che ricevi…(si perché se scrivessi ciò che senti mi internerebbero)… è un alert per il “domani”.

Miiii e che è? Un alert, un ricevere, un domani. Si diventa veggenti? Nooo, questi termini sono stati talmente tanto abusati come se dicessi Dio e mi chiedessero chi dio, di Gesù o di Maometto. (Non dico un’eresia, una volta una persona molto “credente” mi disse che era lo stesso dio e alla quale chiesi se per questo eravamo parenti con gli arabi. Va beh cose da catechesi)


Se oggi tu avessi questa intenzione di pazzia sappi che trovi tutto in un unico manuale ma va costantemente riletto perché molto spesso ciò che si è letto non si ricorda ma rispolverandolo ti riapre la pazzia e ritorni a scoprire un “domani” prossimo (se scrivessi futuro prossimo ti confonderei facendoti pensare alla coniugazione dei verbi oppure di nuovo ai veggenti).

Una realtà, all’infuori della tua fantasia nel farti un pensiero su ciò che stai leggendo, c’è ma devi scoprirla tu.

Pazzia è “correntemente, qualsiasi forma di alterazione, permanente o temporanea, delle facoltà mentali” (significato ricercato su Google) ma anche scoprire cosa c’è dietro ad un cosa, un fatto mentre scontato, quindi banale, è chi perde del tempo ad impastire discussioni su fatti ormai conosciuti.

Io sono cresciuto con la consapevolezza che a Teano Garibaldi e Napoleone si strinsero la mano ma non puoi capire quanto mi è rimasta impressa questa cosa. Vero che è un fatto storico ma di quello che è stato il prima o il dopo quella stretta di mano, io non so nulla. Bene, lo dicono i libri di storia ma a me quella stretta mi fa pensare a Teano così come D mi fa pensare a Domodossola.

Io non c’ero in quel giorno, i libri ci dicono che è stato così, non so cosa ha cambiato perché anche se è scritto dopo può essere andato meglio o peggio di come è stato scritto. Chi lo sa? Solo la pazzia di volerci credere o essere scontato e ritrovare i risultati in questa vita.

C’è un best seller che dicono sia il libro più letto ma il meno adoperato come manuale pratico di pazzia che però tutti tirano fuori con il senno di poi.

Col senno di poi è venuto fuori il marchio del diavolo, satana, l’inferno, l’apocalisse, Daniele e Nabucodonosor. Tutti ad essere scontati con questi argomenti da giardinetto pubblico dove affermare che le cose non vanno bene è scontato. Quanti però nello stesso giardinetto si sono messi in piedi sulla panchina (stando attenti a non cadere o a romperla) ed hanno gridato di cambiare la propria vita perché ciò che si sta facendo è sbagliato.

Io non l’ho fatto, mica sono scemo ma lo sapevo che andava a finire così, che mi internavano per pazzia.

Ironia a parte ciò che Dio, il Signore e Padre di noi figli pronti ad ascoltare ancora e ancora la Sua voce attraverso la Sua Parola contenuta in quei tanti Libri di vita che hanno caratterizzato la storia e che cambiano la nostra vita, bene comprendiamo ciò che si scatena sulle nostre teste.

Quei Libri sono chiari perché affermano che non è una battaglia contro carne e sangue ma contro “spiriti” (ora chiamali a tuo modo: entità, energie, spiritualità, principati, potestà, satana) sulla nostra testa. Ovvio che ho tirato fuori un argomento conosciuto di quei Libri ma c’è molto altro che si nasconde in quelle parole e che dà “pazzia”.

In questi ultimi giorni mi sono state rivolte queste parole: con il senno di poi è facile dire che le cose sono così, le tue idee le rispetto ma dobbiamo decidere e capire, c’è una legge e va rispettata.

Ero in una conversazione con due colleghi che conoscono la mia pazzia ed intervenuto un terzo collega mi è stata rivolta questa frase sentendomi affermare delle cose.

La nostra vita è come il salmone, risali la corrente come per pazzia, arrivi in cima convinto di essere giunto e c’è sempre un orso pronto a catturarti.

Nella pazzia non sei mai sereno, nel senno di poi sorridi e pensi che anche questo momento è passato e si è pronti per un’altra pazzia perché gli “spiriti” che muovono “l’aria” sulla tua testa non smetteranno mai di farsi sentire quando un nuovo imbroglio è dietro l’angolo.

Se sei arrivato alla fine di quanto ho scritto un po’ di pazzia ce l’hai ma devi scoprire se sei scontato oppure no.

Saremo in un breve prossimo futuro nelle Criptovalute perché non fare un articolo criptico, no?

Nessuno inganni se stesso. Se qualcuno pensa di essere sapiente in questo mondo, diventi pazzo, e allora sarà sapiente davvero. Dio infatti considera pazzia quel che il mondo crede sia sapienza. Si legge infatti nella *Bibbia: Dio fa cadere i sapienti nella trappola della loro astuzia. E ancora, in un altro passo leggiamo: Il Signore conosce i pensieri dei sapienti. Sa che non valgono nulla. Perciò non vantatevi di appartenere a capi terreni, perché tutto vi appartiene: Paolo, Apollo, Pietro, il mondo, la morte, il presente e il futuro: tutto è vostro, voi invece appartenete a Cristo e Cristo appartiene a Dio.

1 Corinzi 3:18‭-‬23

Una cosa non è scontata dirti: la pazzia a cui mi riferisco non è di questo mondo ma proviene dal sapere, un sapere che non è nostro ma di Dio che rivela ciò che sarà in un tempo futuro a chi sceglie di essere suo figlio accettando battesimo in Cristo, riconoscendo la Sua risurrezione e camminando, avendo sempre, un orecchio attento a ciò che Lui vuole dirci.

Di falsi profeti ne è pieno il mondo, non c’è un uomo che costantemente chiacchiera con Dio. Dio rivela ma non è lì a svelare tutti i momenti i Suoi propositi. Stai lontano da chi ogni momento, ogni giorno conosce le intenzioni di Dio. Queste conoscenze sono terrene e dichiarano cose scontate o comunque sono poi scontate su quello che già si sa di una rivelazione.

La Sapienza è conoscere Dio, l’intelligenza è riconoscere il male.


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