Il senso di appartenenza
Il senso di appartenenza è qualcosa che ha a che fare con la nostra quotidianità.
Conviviamo da anni ormai con un senso di appartenenza. Forse questo è cominciato con la moda, dai marchi automobilistici poi con i trend in modo esponenziale fino ad essere un motivo per avere sempre la cosa più bella.
Credo che forse mi sono anche sbagliato, a pensarci bene forse il senso di appartenenza nasce dalla politica, dalla fazione in cui stare per la conseguenza di motivi che ti aiuta a scegliere.
Sicuramente potrei spostarmi con il pensiero a fatti più remoti della civiltà così come potrei avere qualche suggerimento da te ma quello su cui serve soffermarmi è il senso di appartenenza.
Ma cos'è questo senso di appartenenza?
Non voglio approfondirlo andando a leggerlo sul web, mi basta soffermarmi sulla parola. È il senso che dai alla tua scelta per stare con qualcuno o comunque schierato dalla parte di qualcuno.
Uno che indossa quel marchio ha comunque quel senso di appartenenza ad un sistema, una musica, un ghetto, un luogo, un... ecc.
Cosa c'è bisogno da dimostrare con il senso di appartenenza?
Credo, sempre nella logica di un concetto, sia un fattore di incapacità per non ritrovarsi da solo o differenziarsi per essere qualcuno.
La Bibbia dice che quando due o tre (anche più di tre) sono riuniti nel Suo nome, Lui è in mezzo al loro. Se noi pensassimo a tante abitazioni dove all'interno ci sono due o tre persone avremmo diverse chiese sparse in un paese. La cosa fantastica da pensare è che questo ipotetico paesino rappresenti un mondo cristiano, fatto di persone che arrivano dalla stessa Parola, dallo stesso "richiamo", mandati dalla stessa "voce" ma purtroppo, ahimè, non posso valutare la mia fantasia ma la realtà dei fatti. Apro gli occhi, osservo il Mondo e mi viene davanti la stessa scena del paesino, dei due o tre residenti in quella o l'altra abitazione e ognuno ha deciso che la propria Parola ha a che fare con un contesto "migliore", di "visione" diversa, che è meglio questo anziché quello, che in noi c'è libertà e in quegli altri c'è ancora qualche costrizione.
Mi sembra di vedere la politica mischiata alla Parola. Questo miscuglio però l'ha creato l'uomo e non Dio. Dio ha ispirato un uomo, che ha scritto all'interno di uno di tanti libri (Bibbia) per dirci "Io ho creato le cose semplici e l'uomo le ha complicate". Quindi se la Parola è vera ha riscontro su ciò che vediamo ma i nostri occhi sono diventati complicati ed avendo maturato, per una questione di Mondo, un senso di appartenenza, allora siamo offuscati dal capirlo.
Probabilmente dovremmo ritornare a ritrovarci in casa come la vera chiesa di Priscilla e Aquila per ritrovarci nuovamente nel vero senso della Parola di Dio e smetterla di attribuirci dei meriti costruendo piccole torri di Babele all'interno di paesi, ed intendo in Italia come in America come in qualsiasi altra parte del mondo, dove si cerca di portare a Dio le persone per poi farle perdere nell'appartenenza e non più nella Parola.
Finora ho conosciuto solo una persona che porta avanti la Parola di Dio non prendendosi meriti e ciò mi ha confermato che ce ne saranno tanti altri al mondo che fanno ciò senza necessariamente comparire come personaggi pubblici famosi. Sì perché essere un personaggio pubblico implica comparizioni, interviste, ospitate, pubblicazioni di libri e ci si perde nel mondano lasciando che la Parola diventi un gadget da servire al momento.
Rifletti, la Parola è viva ed è Vita, Verità e Via.
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