La musica...cambia
Di musica si vive. Così dicono. Mi sento di affermare che di musica si muore, anche.
Una parola è efficace, come è distruttiva una maledizione. Una canzone è vitale, come mortale. Un testo fa vivere, come deprimere e morire.
Amo la musica da sempre, amo suonarla, amo mixarla, amo produrla. Quello che ho fatto da sempre e mixare la qualunque avendo soltanto in me la voglia di vedere danzare. Così il ritmo, così i testi della canzoni ti rimangono in mente, le canti, le ripeti come una invocazione.
Tutto ciò che dichiariamo è bene o male.
Pensa se tu ripetessi in cantilena, anche se la musica ti fa allegramente danzare, “voglio morire, voglio morire, un incidente non mi farà cadere solo un dente”. Lo so fa ridere ma ritengo che sia una chiara dichiarazione letale. Un po’ come dire: desidero morire; mettendoci fede di parola nel dichiararlo. Quante volte ti è capitato di dire: me l’hai mandata (intendendo una maledizione che poi ti fa succedere quello che uno ha affermato con fede di parola).
Tutto si chiude nello stesso cerchio significativo. Io credo che dichiarare parole con fede (con autorità, credendoci fermamente) fa cadere sulla persona, sulla cosa o sull’evento quell’affermazione. Se dunque la fede che si mette nel dichiarare le cose cattive si mettesse in quelle buone pensa l’effetto benefico. Ahimè devo affermare che noi non riusciamo a mettere la stessa fede (di quando siamo arrabbiati fortemente) con quelle affermazioni da fare nel caso di una guarigione.
Mi spiego meglio. Sono arrabbiato e dichiaro in modo convinto sulle sorti di quella persona, cosa o evento. Sono davanti ad un mio caro che sta male e non riesco a dichiarare così fermamente la guarigione con la stessa fede ma rimanendo quasi abbattuto sulle sorti ormai decise “da Dio” [perché le morti per molti le comanda Dio, la rabbia invece la scatena il diavolo (MaH! Che credenze)]
Non dilungandomi per non aprire discorsi infiniti ritorno sul tema dicendoti che se la musica e i suoi testi motivassero anziché dichiarare che Luca non torna più, che la coca mi fa star bene, che con i soldi mi metto sotto i piedi tutti, che ti sparo così sto bene (ovviamente tutte frasi inventate), allora la smetteremo di dichiarare cose che ci entrano nella testa come affermazioni e facendoci ricadere addosso tutto ciò.
Ti sembra banale? È una questione di lingua. La lingua è un timone, piccolo ma capace di fare girare una nave (è biblico tutto ciò).
Se credi che la Bibbia sia un bestseller allora puoi continuare a tenerlo tra i libri migliori che hai letto. Se credi che sia un manuale di vita ti invito a leggerla e rileggerla senza aprirla per andare nella pagina di problemi e soluzioni.
Ironico vero, lo so, tanti la pensano così ma questo è un passo che devi decidere di fare solo, con la tua volontà, senza che nessuno ti spinga o ti obblighi. Fa parte della vita. Un po’ come essere figlio e ritrovarsi genitore, quante volte ti sei rivisto in tuo padre per quello che ti diceva e faceva? Se tu consideri quel Dio di cui leggerai, come tuo padre, ecco quello sarà un esempio su cui rifletterti.
Le dichiarazioni della musica riflettono uno status che poi farai tuo. Ascolta la tua musica, ascolta quel testo e capirai se ti rispecchia o ti sta portando inconsapevolmente dove non vuoi.
La musica aiuta ma al depresso, una musica che lo spinge verso la morte, lo uccide. Bisogna stare attenti.
Nei momenti di sconforto la migliore musica è quella musica che ti aiuta a rifugiarti in una vittoria gioendo e liberandoti dal peso. Difficile? Sì perché in un momento deprimente è difficile alzarsi dal letto o da un divano ma puoi anche decidere di liberarti di tutto e cominciare una bella corsa liberatoria e rigenerante.
La musica cambia, cambia musica.
Commenti
Posta un commento