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Disintossicazione da dipendenza


Disintossicazione e dipendenza fanno subito venire in mente un drogato. La differenza tra i due termini è comunque, semplicemente, la subordinazione a qualcosa, ad un legame.

Stretti in una morsa diventiamo dipendenti così come le nostre scelte ci stringono in dei legami che non ci danno più via di scampo.

Da ogni cosa sembra semplice uscirne ma tutto diventa un po’ come fumarsi l’ultima sigaretta prima di smettere. In realtà è solo l’ennesima scusa per ricominciare domani. Molti dipendenti di sigarette affermano che quello è l’unico vizio che li condiziona.

Che c’è di male in quello e che c’è di male in quell’altro e rimaniamo dipendenti senza mai scrollarci di dosso nulla, anzi ne aggiungiamo altre di cose perché siamo sempre degli insoddisfatti.

Anche le coppie si ammalano di insoddisfazione, anche le amicizie si ammalano di insoddisfazione e così tutti noi ci ammaliamo di insoddisfazione di qualcosa.

Non voglio tirare per le lunghe ma il concetto è semplice. Se vuoi uscire da una dipendenza la devi riconoscere e disintossicarti o quanto meno crearti una dipendenza sana. Sì, si può essere dipendenti da cose sane ma non si vogliono, non si cercano anzi si allontanano o si definiscono in modo nettamente diverso per non riconoscerle.

Gesù è una dipendenza sana ma, se lo nomini ad alcuni, ci vedono una religione ed una dipendenza ad un gruppo che vuole soltanto chiuderti o costringerti a qualcosa. A volte mi metto le mani in faccia perché non mi capacito da come i “dipendenti” da Dio sono riusciti a spaventare anche i drogati. I drogati a volte preferiscono ritornare a drogarsi che riconoscere l’amore di Cristo (menomale che non è un esempio che vale per una percentuale maggiore di tossicodipendenti)

Quante volte ti è capitato di conoscere una persona e ad affermare: sai ti facevo più antipatico? Bene! È lo stesso che è capitato anche a me conoscendo Cristo. Ok ok so che sto ritornando sull’argomento che ti suona male alle orecchie però quello che intendo non è una conoscenza di saio, sandali e santità ma una personale conoscenza.

Così come ho detto, scoprire personalmente un qualcuno per rendersi conto chi è realmente.

L’ho fatto con volontà, l’ho fatto per capire, l’ho fatto perché ignoravo, l’ho fatto perché ho voluto lanciarmi una sfida. È stato come è stato ma Lui mi ha dato un sacco di risposte, anzi di domande alle quali rispondere. Sì perché risponde con domande. È fatto così, è speciale anche in questo.

C’è scritto nel libro di un vecchio saggio (fa più scena se lo si scrive così):

«Entrate per la porta piccola! Perché grande è la porta e larga è la strada che conduce alla morte, e sono molti quelli che ci entrano. Al contrario, piccola è la porta e stretta è la strada che conduce alla vita, e sono pochi quelli che la trovano».
Matteo 7:13‭-‬14

Questo saggio, ispirato, perché non era farina del suo sacco, ha detto una cosa giustissima, entrare in una porticina è difficoltoso, c’è bisogno anche di un movimento diverso per entrarci ma soprattutto bisogna avere l’interesse di trovarla o essere tra i pochi che la trovano. In fondo si sa che questa porticina la si cerca nel momento dell’astinenza, del sopraggiungere della morte, della difficoltà.

Molti hanno talmente legato la propria vita a quelle cose che ormai fanno per prassi nella loro giornata che se gli dai la porticina ti rispondono: ho una porta bella e così ampia che non mi interessa di questa porticina così piccola.


Ovviamente è ironia mista a verità ma se ti parlassi di veri sconti in un negozio di grandi firme ci correresti subito. Differentemente nessuno accetterebbe una cura prima della morte soprattutto se non sanno di essere malati. Oggi nessuno assume farmaci senza essere malato. Oggi nessuno sa di essere malato di qualcosa perché tutto ormai è quotidianità.

Sai riconoscere se hai una dipendenza?

Non so vediamo se ti posso aiutare e mi viene in mente qualcosa per aiutarti a riconoscere una dipendenza maschile o femminile o di entrambi i sessi.

Uomo: ad ogni passaggio di donna sei interessato a guardargli il sedere? Se una donna ha una scollatura le prendi le misure con gli occhi? Se il tuo amico ha la moglie carina fai il figo per attrarre l’attenzione? Sei attratto dagli affari a buon prezzo? Ti intrigano le auto costose? Sei un fan della compravendita di autovetture di stile? Ti piace essere alla moda a poco prezzo? Ti piace vestirti bene perché non hai altri interessi? Ti piace viaggiare anziché vestirti bene? Preferisci avere delle macchine comode anziché vestirti o viaggiare? Ti piace avere tutti gli agi della tua mega villa anziché seguire la moda delle macchine, i viaggi o i vestiti? Oppure semplicemente ti piace mangiare ogni domenica in un ristorante diverso perché il gourmet è il tuo piacere di vita?

Donna: vogliamo parlare delle infinità di cose che interessano ad una donna o metto direttamente il punto? Se di un uomo ho toccato i punti nevralgici di sesso, auto, indumenti, viaggio, case, ristoranti della donna dovrei aggiungere i dettagli non trascurabili e tossicamente riconosciuti quali scarpe, accessori, trucchi, outfit, borse, negozi, trend, selfie, screenshot, travel, Instagram, Tik Tok ecc ecc ecc.


Ma quanta dipendenza vogliamo ancora?

Se non siamo capaci di capire che siamo dei dipendenti non accettiamo nessuna cura. Ultimamente ci hanno fatto credere che anche i vaccini sono cura e ci vogliono fare dipendenti di ciò ogni 4 mesi e tutti lì ad incolonnarsi per farsi inoculare.

Se non siamo in grado di riconoscere le nostre dipendenze giornaliere possiamo dare colpe ai politici che usano la loro scienza per fare soldi ammazzandoci?

La cura è la semplicità, è riconoscersi, è sapere che il tuo corpo è fatto per reagire, per produrre da solo ciò di cui ha bisogno, di automedicarsi e resistere. I farmaci non sono la nostra benzina, il buon cibo sì. Il farmaco non alimenta il cuore, il buon cibo sì, l’allenamento e così via. Tutto ciò di cui è dipendente l’uomo non lo aiuta in una vita con la propria moglie, nell’educazione dei propri figli, nello scegliere un vero nido d’amore per la famiglia. La donna, allo stesso modo dell’uomo, con tutte le sue dipendenze non può avere che attenzione per tutto, ridotto poi al niente.

Ma non vuoi leggere, non vuoi ascoltare, non vuoi cambiare, non vuoi riconoscere, non vuoi neanche avvicinarti, non ne vuoi “mangiare”, non vuoi niente di niente ma non lamentarti se il diavolo si usa di te e poi ti abbandona al tuo destino ma soprattutto non prendetela con Dio perché sicuramente ti ha inviato qualcuno o un messaggio per curarti durante la malattia che non stavi riconoscendo o prima della morte e lo hai RIFIUTATO.


In una grande casa non ci sono soltanto vasi d’oro e d’argento, ma anche vasi di legno e di terra; e gli uni sono destinati a un uso nobile e gli altri a un uso ignobile.
2 Timoteo 2:20 – facciamoci plasmare dal Vasaio per un uso nobile.

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