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Carnevale tutto l'anno?


Viviamo in un Paese in cui ormai il carnevale (quella festa in cui ci si maschera, in cui ci si ingozza di tutto perché poi dovrebbe esserci, così si racconta, un solenne periodo di quaresima ecc.) non è solo una volta l’anno ma è diventato ormai una “festa perenne”.

Perché dico questo?

Perché è diventato più facile indossare una maschera per sopravvivere di falsi equilibri, in parallelo a ciò che dovremmo essere per vivere veramente.


Quante volte ci siamo sentiti dire di essere persone che dicono la verità in faccia e a causa di ciò considerati elementi da evitare?
Quante volte ci siamo fatti considerazioni che non si conformavano al parere degli “altri” e a causa di ciò reputati pericolosi quindi da mettere a tacere o allontanati?
Quante volte ci siamo sentiti sotto giudizio per quello che era giusto dire in quel determinato momento e abbiamo detto a noi stessi: “la prox volta starò zitta/o”, pur di guadagnare la famosa “simpatia degli altri”?

Se la gente deve scegliere tra la libertà e i panini, sceglierà i panini.
(Lord Boyd Orr)

Sia nel Dare che nel ricevere Molte volte preferiamo un silenzio da ipocrita; molte volte vogliamo vedere UNA verità ma non conoscere La Verità; molte volte valutiamo “nemico” qualcuno che ha solo l’intenzione di aiutarci (diversamente da come desideriamo) solo perché afferrare il giudizio è più comodo e rassicurante.

Ci chiediamo …

– Esiste un modo per affrontare un sistema che costringe a conformaRsi per non ritrovarsi con le porte chiuse in faccia?

– Esiste un modo per dire la verità e continuare ad essere di buon gradimento?
– Esiste un modo per non essere “perseguitati”?

A Tutte e tre le domande mi sono data una sola risposta: NO!

Ho letto la storia di un uomo entrato in quello che una volta era chiamato tempio (e che oggi corrispondente all’edificio di una chiesa) dove rovesciò le bancarelle utilizzate per commerciare gli animali da sacrificare (Marco 11,15-17
… entrato nel tempio, si mise a scacciare coloro che vendevano e compravano nel tempio; rovesciò le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi; e non permetteva a nessuno di portare oggetti attraverso il tempio. E insegnava, dicendo loro: «Non è scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti”? Ma voi ne avete fatto un covo di ladroni».);

Un’altra volta lo stesso uomo fu molto severo nei confronti dei maestri che conoscevano bene la “legge di Mosè” e si rivolse loro con questa frase: “Ipocriti! Voi che colate il moscerino e inghiottite il cammello”;

Un’altra volta ancora, ad un uomo che gli disse di volerlo seguire ma solo dopo avere atteso la morte del padre per poterlo seppellire, lui gli rispose così:” lascia che i morti seppelliscano i loro morti…” e potrei scrivere molte altre espressioni che quest’Uomo usò per contrastare apparenza e convenienza e non solo questo…

Vogliamo chiederci il perché chiamare giusto un uomo che reagisce con “furia e presunzione”. Già! Perché in una società in cui, è sempre carnevale, un simile uomo verrebbe definito proprio furioso e presuntuoso ma questa stessa società lo ricorda festeggiando due volte l’anno, per la nascita, per la morte e anche per la risurrezione. Oggi, sono certa, lo rimetterebbero in croce se fosse in carne ed ossa qui in mezzo a noi.

Ma questo stesso Uomo davanti agli insulti non insultò. Picchiato, ingiuriato, frustato, sputato, inchiodato per non avere commesso nessun crimine, perseguitato perché considerato uno di troppo, uno che stava distruggendo con la verità introiti guadagnati con la menzogna, che stava sciogliendo le loro simpatiche maschere che avrebbe messo alla luce ogni mistero, questo stesso  Uomo non aprì bocca in sua difesa davanti ai suoi accusatori.

Pensi che se oggi stiamo combattendo anche noi per la verità e la giustizia, non verremo perseguitati? Pensi che se hanno perseguitato l’unico uomo giusto, non perseguiteranno anche noi che siamo bisognosi di essere perdonati H24?

Dire la verità e praticarla ha un prezzo, quanto sei disposto a pagare?

Pochi ci ameranno, molti vorrebbero averci il più lontani possibile perché si sentiranno scomodi in nostra presenza, tanti potrebbero desiderare addirittura il nostro insuccesso. Forse i primi a perseguitarci saranno quelli della nostra stessa famiglia, i nostri amici, parenti, vicini di casa. Senza scoraggiarci, sappiamo che ne vale la pena lottare come quell’Uomo, sopra citato, perché nella sofferenza è riuscito a seminare una Verità Eterna.

Larga è la strada che ci guida alle scelte “comode” e stretta è la via che ci porta a praticare una vita Vera vissuta con il coraggio di “perdere” per una Giusta Causa una reputazione costruita negli anni, un falso ideale che tanti avevano visto in te, bagagli di sicurezza e approvazione perché in quella VIA, detta Stretta, c’è spazio per lasciare passare solo ed esclusivamente te senza “ingombri”. Per questo motivo la scelta di una maschera equivale ad una vita che molti reputano “serena”, perché non ribatte, è conforme alla massa, passa inosservata, segue la corrente.

Il motivo di quest’articolo è il combattimento giornaliero contro una forza che vuole spingerci verso ciò che vuole compromettere quello che di VERAMENTE Buono siamo chiamati ad essere, sottolineo il VERAMENTE perché attribuire l’aggettivo BUONO ad una persona che ha nascosto la sua immagine dietro il silenzio di una “vetrina”, senza fare le proprie considerazioni, senza confronti, nascondendosi da “rumori estranei” alla propria opinione, questa è solo apparenza di BONTÀ.

Spero che questo articolo sia stato utile a far riconoscere cosa stiamo veramente combattendo per migliorare noi stessi e conseguentemente seminare qualcosa di puro ed eterno intorno a noi.
Grazie a te che hai letto.
Ti chiedo di condividere l’articolo se reputi che possa essere uno stimolo per altri e ti invito ad iscriverti alla Newsletter per essere aggiornati sugli articoli in uscita.

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