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La sfortuna esiste? Io, rido!


In questo tempo di lavori di ristrutturazione nella mia abitazione ho riscontrato diverse difficoltà che hanno portato dei lavori ad essere pessimi.

I maestri professionisti

I mastri (maestri/professionisti di quel lavoro specifico), osservando i lavori di mastri precedenti, mi appellavano come sfortunato.

La mia reazione è stata sempre la stessa: ridevo.

Se consideri che chi si esprimeva in quell’istante era l’ennesimo mastro, l’ennesimo esempio di cattivo lavoratore, l’ennesimo a risolvere un problema creato dal maestro precedente.

Ma il professionista?

Ora mi chiedo, il maestro che non completa la sua opera rendendola imperfetta, lo rende ancora onorevole di portare quel titolo. Quel titolo di mastro rende vano anche l’insegnamento ricevuto nell’apprendere il suo mestiere.

La mia risposta

Aggiungo, l’opera del maestro fallito e stata conseguenza dell’insegnamento sbagliato.

Chi riceve l’opera sbagliata quindi è sfortunato?

L’opera su questa Terra

Nel mio caso credo che l’opera di questa Terra resti su questa Terra e il servizio mal fatto non tocca giudicarlo a me.

A me rimane il fastidio di non vedere quell’opera data nel modo giusto e il fastidio di farla riparare nuovamente. Il problema rimane a chi imbroglia intascando soldi che non meriterebbe ed esaltando l’opera finale.

La vera opera

Su questa Terra non è importante chi semina e chi annaffia ma chi fa crescere.

Se chi ti fa crescere ti vuol portare a commettere imbrogli stai pur certo che anche il tuo maestro di vita sarà giudicato.

Se invece riconosci che chi ti sta facendo crescere ti stia portando al meglio allora sappi che ci sarà anche una ricompensa.

Ok stai valutando che può essere semplice.

Quale è l’ora che stai compiendo

Adesso chiedo a te come valuti il tuo lavoro. Come credi che stia procedendo, com’è stato il tuo insegnamento e quanto hai cambiato per migliorarti?

Siamo molto bravi a giudicare il lavoro degli altri ed attribuire la sfortuna ma nessuno dovrebbe giudicare un’opera sulla base dell’errore umano. In fondo si dice errore umano appunto perché l’uomo è sbagliato già in se.

Come ci toccherebbe cambiare?

Dovremmo avere la consapevolezza che la nostra opera è di per sé un insegnamento che crea figli. Figli che apprendono e che genereranno altri figli.

Dove finisce la tua opera?

Se tu guardassi in fondo lì nel futuro, vedresti la tua opera finire a causa del tuo insegnamento o continuare per sempre?

Il mondo va a rotoli perché non cambiamo la nostra opera ma continuiamo a operare in quell’insegnamento sbagliato.

Prendi atto della vera opera

Se noi ci rendessimo conto che l’opera non è nostra ma di chi fa crescere allora vedremmo le cose in modo totalmente diversa e sicuramente lo sguardo sul futuro si allungherebbe all’infinito ed in modo positivo.

Rompi la catena della cattiva opera

La catena è facile romperla, basta considerarsi l’anello che vuole interrompere l’andazzo sbagliato spostandosi nell’ingranaggio giusto.

In fondo le cose che non appartengono a questa Terra vengono giudicate pazze. Ecco perché quando fai una cosa che va al di là di quello che fanno gli altri è pazzia ma legati alla pazzia giusta altrimenti l’opera avrà pur sempre un termine.

Ispirato dai versetti:

Io ho piantato, Apollo ha annaffiato , ma Dio ha fatto crescere; quindi colui che pianta e colui che annaffia non sono nulla: Dio fa crescere! Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica.

Corinzi 3:6‭-‬8

Nessuno s’inganni. Se qualcuno tra di voi presume di essere un saggio in questo secolo, diventi pazzo per diventare saggio; perché la sapienza di questo mondo è pazzia davanti a Dio. Infatti è scritto: «Egli prende i sapienti nella loro astuzia» ; e altrove: «Il Signore conosce i pensieri dei sapienti; sa che sono vani» .

Corinzi 3:18‭-‬20

Noi siamo pazzi a causa di Cristo, ma voi siete sapienti in Cristo; noi siamo deboli, ma voi siete forti; voi siete onorati, ma noi siamo disprezzati. Fino a questo momento noi abbiamo fame e sete. Siamo nudi, schiaffeggiati e senza fissa dimora, e ci affatichiamo lavorando con le nostre proprie mani; ingiuriati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; diffamati, esortiamo; siamo diventati, e siamo tuttora, come la spazzatura del mondo, come il rifiuto di tutti.

Corinzi 4:10‭-‬13

Ora giudica un po’ te. Sono io, sfortunato o pazzo?

Quello che io ho qua, su questa terra, non mi appartiene e quello che ti lascio può essere solo un buon esempio da imitare. Quindi prova a farlo tu.

Buon cambiamento.

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