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Lo sbocco della disperazione


Questa mattina (il giorno in cui ho avuto ispirazione per scrivere questo articolo) mi sono svegliato con i soliti pensieri di chi ha da sistemare diverse cose ma non solo economiche, anche materiali.

Mutui, casa da vendere, una casa da acquistare, alloggio di fortuna, lavori di ristrutturazione, spese da affrontare, spese da riformulare, ruota forata e ancora non riparata, muratore in arrivo, mobili da montare prossima settimana, frigo assente, cucina ancora inesistente, panini ancora da mangiare prima di vedere un buon piatto di legumi che scarica tutto questo carboidrato che ho accumulato sul corpo.

Un po’ tutti questi erano i SeMpLiCi pensieri che mi davano il buongiorno quest’oggi. Avevo un blocco nella mente perché non sapevo cosa fare prima e come svolgere tutte queste cose in ordine per rendermi la giornata più fluida e meno incasinata di quello che prospettavano i miei mille pensieri.

Prima di alzarmi dal letto pensavo al blocco dello scrittore, al cantautore che non riusciva a comporre, al poeta che non aveva più ispirazione. Mi sono reso conto che in realtà anche questa è una menzogna, non c’è un blocco nella persone ma uno stato d’essere che non ti fa andare oltre. Se questa mattina mi fossi alzato dal letto, chiuso nei miei pensieri allora sarei rimasto nella mia prigione. Meglio ancora mi sarei imprigionato da solo.

È pur vero che se uno ha delle situazioni da risolvere i pensieri involontariamente ti imprigionano e la responsabilità di portarli a termine ti devasta.

Mi sono raccolto i miei pensieri, li ho spostati per un attimo e mi sono alzato a fare il caffè. Ho il mio rituale per fare il caffè perché in fondo conosco la macchinetta e quindi è diventata quasi una tecnica con delle mosse ben precise. Nel frattempo mangiavo giusto una merenda per gradire bene il caffè caldo. I pensieri erano rimasti lì dove li avevo raccolti. Sono andato in bagno e appena ho aperto il cellulare mi è comparso questo: Fra poco farò qualcosa di nuovo, anzi ho già cominciato, non ve ne accorgete? Costruisco una strada nel deserto, faccio scorrere fiumi nella steppa. Un versetto tratto dal libro di Isaia del capitolo 43. Hai presente quando ti arriva una risposta inaspettata ad una domanda che avevi nella testa? Ecco era la mia risposta. Ho avuto la risposta al blocco dello scrittore, del poeta, del cantautore. La mente è il vicolo da cui passa la nostra vita, se lo intasiamo non riusciremo più a circolare e sarà difficile ricominciare a fare fluire le cose.

Un dato certo è che diventiamo i vigili urbani di questo vicolo e se non diventeremo bravi a gestirlo l’ingorgo sarà sempre prossimo ad esserci. Dio può centrare o meno nella nostra vita ma la libertà che abbiamo è data dalla nostra mente. Se noi la liberiamo da pensieri ingorganti allora possiamo far lavorare le cose buone. Ovvio che non sto dicendo di fare yoga perché non serve svuotare la mente, noi dobbiamo essere sempre vigili ma dobbiamo sapere che liberando il vicolo scorre anche il buono già pronto per noi. Quindi alza lo sguardo, punta verso Chi sta già preparando quell’opera che tu ancora non vedi ed inizia il tuo lavoro. C’è un principe dell’aria (Satana) che influenza i nostri pensieri ma c’è un Dio, al di sopra di tutto ciò, che come un depuratore purifica l’ossigeno che ci arriva al cervello. Non è un caso che Dio è la Via, la Verità e la Vita. Chissà perché?

Non vuole essere un concetto religioso ma quante volte il nostro pensiero ha influenzato la nostra mente e la nostra rabbia ci ha fatto dichiarare con fede. Se credi che la fede è solo quella religiosa ti sbagli. La fede è quella della lingua. La lingua è come un timone di una grossa nave (è scritto nella Bibbia) che se pur piccola ha la capacità di far muore una così grande nave. Pensa che la lingua può essere utilizzata sia per offendere che difendere, è come un’arma che utilizzi per uccidere ma anche per difendere. La lingua arrabbiata uccide, la lingua felice edifica. Pensa ancora se la lingua, nel momento di rabbia, dichiarasse un muro di difesa verso l’attacco che stai subendo. Sarebbe magnifico sapere di essere al sicuro. In realtà è così. La fede della tua lingua edifica o distrugge ed è la stessa fede che metti per chiamare Cristo nella tua vita per aiutarti.

Quindi ritornando indietro, hai un problema o una situazione da risolvere, si ingorga la via, chiami un muro di difesa con fede della lingua, con la stessa fede chiami Cristo per liberare la tua vita e Lui lo fa, lo chiami per la vita, libera la via e riscontri che funziona e quindi è verità. La via, la verità e la vita.

Non è solo questo ma tanto altro ancora ma oggi probabilmente serviva questo.

Ispirato dal versetto:

Fra poco farò qualcosa di nuovo, anzi ho già cominciato, non ve ne accorgete? Costruisco una strada nel deserto, faccio scorrere fiumi nella steppa.

Isaia 43:19

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